Diego Marcello Capezzuto

Father in Naples, Italy

Diego Marcello Capezzuto

Father in Naples, Italy

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Benvenuti,

quello che mi ha reso veramente libero è felice oggi è il semplice fatto di poter rimanere in contatto con la moltitudine di amicizie che grazie ai social network sono nate.

Io sono nato a Napoli il 7/5/1981 ed ho vestito in tutti gli anni della mia vita gli stracci di una bandiera che non appartiene a questa Italia ma bensì ad un Regno quasi dimenticato e con un passato esemplare, sotto il segno del Toro ed essendo nel cuore un Professore ho dedotto che il mio concepimento è avenuto nel mese che preferisco: Agosto, perchè mi ricorda le giornate più belle, a prendere il sole, a rincorrere un amore, a vivere le sere, comunque da quel giorno non faccio altro che vivere la mia città, col folcrore e col fuoco che ho dentro.

Amo leggere e scrivere, soprattutto poesie (se volete leggerne alcune potete visitare il blog che le ho dedicato, trovate il link in fondo); definisco la cultura l'unica cosa che rimane scolpita nel tempo, come una statua o un libro, fa lo stesso, così dunque ella è eterna! Allora perché perdere tempo se ci nutriamo della stessa passione? Diamo pure dimostrazioni di quanto veramente valiamo. Un'altra mia passione è la musica, con essa le mie giornate scivolano via come in un brodo caldo lungo gli argini di un grande fiume silenzioso.

Essendo napoletano e filoborbonico, credo nei valori e nella storia e lo spirito che oggi ci accomuna rivive grazie alle innumerevoli testimonianze, dunque anche la vostra così che possa essere ricordato passato smarrito.e nefasto ma altrettanto glorioso della nostra città. Vi invito pertanto a registrarvi su Facebook al luogo storico “Regno di Napoli.”

Sono cosciente di quanto possa essere importante oggi la comunicazione, io credo che sia alla base di tutto, è il frutto sano di una società sana.

Questo è un detto napoletano molto toccante, aiuta a riflettere sulla condizione del sud e dell'uomo del sud: «Simmo e Napule simmo e n'atu munno add ò fernesce o bene e s'accummencia a scava' o funno » (Siamo di Napoli, di un altro mondo, da lì finisce il bene e si comincia a scavare il fondo). Lancio quest'appello a tutti coloro che vivono condizioni disagate, non solo economiche ma anche sociali: dopo la tempesta si apriranno sempre vasti cieli di raro splendore, ed è in quel momento che gli angeli scrutano le nostre vite, ci regalano e avverano desideri, ci sollevano dai mali. Perciò la speranza è l'ultima a morire, siamo come fenici, viviamo si nel fuoco e di grandi dolori ma oltremodo avremo in cambio anche

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